Exodus di Safet Zec

Missioni Don Bosco ha creduto fortemente nella realizzazione del progetto EXODUS a Torino, presentato e promosso da AMICI (Associazione Milanese Incontro Cultura e Immagine): per l’adesione ai valori e ai temi che sostiene e che promuove in particolare attraverso la campagna Stop Tratta. Avviata nel 2015 con il VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, per combattere lo human trafficking nell’Africa subsahariana attraverso campagne di informazione e attività di formazione, Stop Tratta ha come obiettivo principale quello di fornire un’alternativa alla migrazione e alle morti che ne derivano.
Nel ciclo pittorico EXODUS, che sarà esposto nel cuore pulsante della salesianitá, la Basilica di Maria Ausiliatrice, Safet Zec affronta attraverso temi figurativi resi con straordinaria potenza espressiva, proprio il dramma di quell’esodo inarrestabile che caratterizza il contesto geopolitico mondiale della nostra epoca, richiamando, attraverso grandi teleri, la dimensione biblica di un fenomeno che coinvolge quotidianamente migliaia di vite umane. Portatore di un dolore profondo e radicato, che nelle sue opere raggiunge vette di grandissima forza emotiva, Zec scuote lo spettatore e lo conduce a riflettere sull’assurdità delle sofferenze, dei traumi fisici e psicologici, ma anche sociali, che intere popolazioni sono costrette a subire.

Dolore, sradicamento, abbandono, perdita della propria identità, ma anche accoglienza e speranza in un futuro migliore sono solo alcune delle sensazioni che suscitano e trasmettono in maniera vibrante le opere di Safet Zec che trovano, infatti, la loro ideale collocazione nella basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco, il luogo dove Don Bosco, a metà Ottocento, accoglieva i ragazzi più vulnerabili e emarginati.  Safet Zec denuncia la tragedia etica e sociale della migrazione e ne evidenzia con grande pathos la violenza, restituendo enorme dignità a quella che spesso viene percepita come una massa numerica indistinta e mettendo in luce l’umanità e la singolarità di ciascuna persona coinvolta nel fenomeno migratorio. EXODUS pone insomma lo spettatore di fronte a un’evidenza drammatica e spesso dimenticata da cui Missioni Don Bosco e VIS sono partiti per avviare Stop Tratta: “Qui si Tratta di essere/i umani, il focus della campagna avviata nei Paesi dell’Africa subsahariana proprio per contrastare il traffico di esseri umani attraverso la sensibilizzazione e l’informazione ai potenziali migranti sui rischi di sfruttamento, violenza e morte che li attendono sulle rotte verso l’Europa. Affinché il diritto alla migrazione sia esercitato come scelta consapevole, in modo da offrire un’alternativa a quell’esodo che spesso per molti rappresenta l’unica possibilità ma spesso altro non è che una condanna a morte.

L’esposizione torinese sarà inaugurata il 24 ottobre alle ore 21,00 con una meditazione di Enzo Bianchi, della comunità di Bose, e con un intervento di don Francesco Cereda, vicario del rettor Maggiore dei salesiani.

Sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 10 alle 16, compatibilmente con le celebrazioni eucaristiche e con i momenti di preghiera richiesti dai gruppi, fino al 20 dicembre.

Il 6 dicembre alle ore 21 si terrà un concerto d’organo e tuba con il maestro di cappella don Maurizio Palazzo all’organo e il giovane concertista Gianmario Strappati, tubista e ambasciatore di Missioni Don Bosco nel mondo della musica.

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