Il covid-19 nel mondo dei missionari salesiani

Don Agustin Cuevas, Camerun

Qui è molto difficile proteggersi, sebbene il governo abbia diramato delle istruzioni per prevenire il contagio. Pare già 50 persone abbiano contratto il virus. Noi salesiani confidiamo nei 33 gradi di temperatura e nella infinita bontá del Signore.

Jacob Jartum, Sudan

Questo è un Paese che sta affrontando molte sfide da tanti anni – la più importante, quella della pace, per cui i divieti di riunirsi e di stringersi la mano suonano davvero strani e in qualche modo controproducenti. Al momento il vescovo non ha sospeso le funzioni religiose, ma molti sacerdoti, soprattutto stranieri, non sono d’accordo. Io spero nell’intervento di Dio, in Europa, e qui.

Vicent Thamburaj, India

21 giorno di blocco, preceduti da una corsa ai beni di prima necessità… Sono spaventato, la maggior parte degli indiani vive in pessime condizioni e qui siamo un miliardo e 330mila persone.

Pierre Celestin, Ruanda

Non usciamo dalla scorsa domenica: le scuole sono chiuse, la maggior parte di noi lavora da casa… Seguo con partecipazione le notizie che riguardano Italia e Spagna. E prego: abbiamo davvero bisogno della risposta di Dio, noi esseri umani stiamo sperimentando di avere dei limiti.

Philip Sajan, Tanzania

Il numero dei contagiati a quanto pare è stabile, non ci sono nuovi casi. Speriamo che Dio ci salvi da ciò che sta succedendo in Italia e Spagna. Preghiamo per tutti.

Padre Didier Meba, Burkina Faso

Attualmente ci stiamo limitando a seguire le restrizioni imposte dal governo e dalla Chiesa locale – le riunioni sono vietate, per cui gli edifici religiosi sono sbarrati e le uniche messe che vengono celebrate sono quelle all’interno delle comunità religiose. I confini sono chiusi, ma il panico dilaga. La popolazione non ha strumenti di nessun tipo, vive alla giornata ed è totalmente impreparata.

Padre Ferdinand Ntunzwenimana, Burundi

Questo virus è molto pericoloso, e qui c’è molta paura. Il governo sta invitando la popolazione ad osservare misure preventive, come lavarsi spesso le mani, evitare il contatto fisico… Non sono state prese misure drastiche come la chiusura di scuole, chiese, uffici… Finora non ci sono casi segnalati. Continuiamo a fidarci del buon Dio.

Padre José Padinjaraparampil, campo profughi di Kakuma, Kenya

Finora le cose sono andate bene, le autorità stanno prendendo serie misure per controllare il movimento e i contatti delle persone e come ormai quasi ovunque, scuole e luoghi di culto sono chiusi per evitare assembramenti. Sono sicuro che riusciremo a contenere il contagio. Sono sicuro che molte persone preghino come me e che Dio ci ascolti.

Leggi anche, Africa: le prime risposte salesiane al covid-19

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