Il valore delle borse di studio in un Paese poverissimo

La Repubblica Centrafricana è uno dei paesi più poveri del continente africano (nonostante sia molto ricca di risorse come uranio, oro e diamanti) ed è molto instabile politicamente a causa di regimi, guerre civili e colpi di stato avvenuti negli ultimi 20 anni. Secondo le Nazioni Unite, metà della popolazione (2,8 milioni di persone) dipende dagli aiuti umanitari e migliaia di persone sono sfollate, costrette ad abbandonare le proprie case a causa di numerosi conflitti interni. Il tasso di mortalità infantile è tra i più alti al mondo e le cause più comuni sono patologie come malaria, diarrea, infezioni respiratorie e acuta malnutrizione.

Un paese in piena crisi umanitaria da decenni, scelto da Papa Franesco per concludere il proprio viaggio apostolico a novembre 2015, mese in cui ha dato inizio al Giubilieo della Misericordia con l’apertura della Porta Santa della Cattedrale di Bangui (prima città del paese), definendola “la capitale spirituale del mondo”.

I salesiani, sempre al fianco dei più poveri, degli ultimi, dei più vulnerabili, non potevano non esserci. I Figli di Don Bosco attraverso tre missioni: due a Bangui, nelle zone perifiche della città, Damala e Galbadja, e una a 435 km dalla capitale, a Bouar, si occupano principalmente di istruzione, formazione e accoglienza. Nelle missioni di Galbadja e Gamala sono presenti con un centro giovanile, una casa famiglia e un oratorio, oltre alle strutture scolastiche: liceo, scuola professionale, elementare e asilo.

Un importante sostengo ad una popolazione così stremata, a decine e decine di minori svantaggiati, è il progetto di adozione a distanza portato avanti dai Figli di Don Bosco. Adottare un bambino della Repubblica Centrafricana significa dare speranza e futuro in un paese dove di futuro non si parla quasi mai, significa aiutare una famiglia e garantire tasse scolastiche, accessori per la scuola, cure mediche e cibo.

I bambini che rientrano nel progetto di adozione a distanza hanno un’età compresa tra i sette e gli otto anni, come Anne Laure, bimba di 7 anni, frequenta la scuola elementare San Giovanni Bosco di Galabadja, i suoi giovani genitori facevano fatica a sostenere le spese scolastiche, la madre non ha un lavoro e il padre è uno studente, quando i salesiani, comprese le difficoltà, hanno trovato subito un’alternativa per coprire la tasse per l’anno in corso: inlcuderla nel progetto per le borse di studio! Anne Laure ha una sorella minore, gode di buona salute, anche se in alcuni periodi dell’anno soffre di diarrea, causata dalle dieta molto povera a base di mango, e di malaria trasmessa dalle zanzare.

L’unico modo per sostenere costantemente questa famiglia e tante altre famiglie della missione di padre Jean Claude è attraverso l’adozione a distanza. È l’unico strumento per poter aiutare concretamente i bambini come Anne Laure, e noi di Missioni Don Bosco abbiamo deciso di impegnarci per dare a tutti i benefattori la possibilità di prendere per mano i tanti piccoli della Repubblica Centrafricana.

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