Storie delle ragazze madri della Maison Marguerite, Goma

Beneficiaria: Safari K.C.

Safari ha 17 anni ed è nata a Kisangani, luogo in cui ha vissuto fino all’età di 14 anni. Il padre ha abbandonato la famiglia quando lei era piccolina, e al momento risulta scomparso. La mamma di Safari si è risposata in un secondo momento con un militare e tutti insieme si sono trasferiti nel Sud-Kivu a Bukavu. Safari, a causa di incompatibilità con il patrigno, ha deciso di lasciare la famiglia e di vivere con i bambini di strada nella città di Goma. Al porto Safari conosce un uomo, che si dichiara nei suoi confronti. Iniziano a frequentarsi e dopo poco la ragazza rimane incinta. L’uomo si dimostra in un primo momento disponibile a prendersi le sue responsabilità nei confronti di Safari e il piccolo che lei porta in grembo, ma poco dopo scappa via senza lasciare traccia. Safari, incinta di 6 mesi, ritorna a vivere in strada, senza speranza alcuna di cambiare il corso della propria vita e disperata per quella che porta in grembo. In strada viene arrestata da alcuni poliziotti, durante un’operazione di polizia iniziata per far evacuare i bambini di strada. Operazione crudele e indiscriminata che causa l’arresto di decine di bambini, condotti nella prigione generale per adulti. In questa situazione, essenziale è stata la mediazione tra il Centro Don Bosco Ngangi e il Tribunale dei Minori di Goma, grazie alla quale molti bambini sono stati presi a carico dalla struttura salesiana. Tra i tanti, Safari, che viene condotta a Maison Marguerite. E’ qui che il 18 agosto la ragazza mette al mondo un bimbo meraviglioso chiamato Baraka Moise. Baraka vuol dire benedizione… Entrambi adesso beneficiano dei servizi di accoglienza, supporto medico e psico-sociale dell’equipe del centro e Safari costruisce il proprio futuro, recuperando la formazione scolastica perduta e seguendo un corso di formazione professionale di cucina.

 

Beneficiaria: Justine Rachel C.

Justine ha 16 anni. Ha i genitori separati. La mamma lavora a Lubumbashi alla Monusco e il padre è un militare. Dopo la separazione dei suoi genitori, la ragazza è rimasta con il padre e la sua nuova moglie, ma dopo un breve periodo sua madre accusa la matrigna di essere una strega e va a riprendersi sua figlia, costringendola ad abbandonare i suoi studi primari. E da quel momento insieme hanno lasciato la città di Rumangabo (Nord-Kivu) per andare a vivere a Lubumbashi (Regione del Katanga). A causa di litigi continui con la madre Justine ruba 100 dollari e scappa di casa. Arriva a Goma. Qui riesce a contattare suo padre che la raggiunge e la porta con sè a Beni. Ma da quel momento inizia l’inferno per la giovane ragazza, poiché a causa degli scontri tra forza governative e ribelli perde contatti con il padre e viene rapita da un ribelle e violentata per due mesi. Rimasta incinta, ha la fortuna di incontrare un gruppo civile locale che la libera dal suo aguzzino e le paga un viaggio di andata a Goma, per raggiungere la zia materna che decide di prendersi cura di lei. Al suo arrivo non riesce a rintracciare la zia e resta a casa di una vicina della zia fino al momento del parto. Dopo il parto la DIVAS (Divisione degli Affari sociali) decide di recuperare la ragazza e la conduce alla Maison Marguerite. E’ da quel momento che le pene di Justine finiscono. Il centro si prende cura di lei e del suo piccolo e le offre la possibilità di apprendere un mestiere attraverso i corsi di formazione professionale e di recuperare la formazione scolastica interrotta.

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