Un giorno che doni il coraggio di sperare

NIGERIA – IBADAN

Missionario: Paolo Vaschetto

Carissimi,

l’anno scorso ero impegnato a costruire una casa di mattoni e quest’anno, invece, sto imparando a costruire tutta un’altra casa…

Ibadan.jpgDopo aver accolto da circa due mesi tredici ragazzi nella tanto sognata casa per ragazzi di strada, il lavoro vero e’ cominciato ed e’ stato bello che fino ad adesso e’ coinciso con la Quaresima. La Quaresima e’ tempo di sacrificio e speranza perche’ si sa che dopo un’attesa sofferta ci si spalanchera’ davanti la gioia della Pasqua. Lavorare con questi ragazzi e condividere le giornate con loro e’ proprio lo stesso. Sono personalita’ ruvide, che mettono a dura prova pazienza e programmi preparati con ogni cura. Sono pero’ persone che danno speranza perche’, nonostante tutto, cercano una direzione e una meta nella loro vita.

Avvicinandoci alla Pasqua chiedo di pregare per loro e le loro famiglie. Possa il Signore Risorto portare la pace, unita’ e serenita’ di cui hanno tanto bisogno. Possano i ragazzi stessi prendere in mano le loro vite e fare il tanto sofferto salto di qualita’. Se ci date una mano (spiritualmente e materialmente), riceveranno una bella spinta!

Un abbraccio a tutti

Paolo


INDIA – MUMBAIauguri.png

Missionario: Suor Aruna Castelino

Cari  e  Generosi  Amici,  Benefattori  e  Genitori  Adottivi,

pasqua.jpgOggi, 12 marzo 2017, per noi cristiani, Seconda Domenica di Quaresima, vi scrivo circondata dai nostri compaesani Indu che festeggiano per questi due giorni la grande Festa di HOLI, caratterizzata dai colori.

Holi è una festa indiana che celebra una rinascita, sia personale che globale. Infatti Holi si festeggia all’inizio della primavera per dare il benvenuto alla nuova stagione, ma al tempo stesso per iniziare una nuova fase della propria vita. Per rendere possibile questo cambiamento è necessario cacciare i demoni ed è proprio per questo motivo che Holi si festeggia in due giornate differenti. La prima è dedicata a bruciare il demone Holika (che dà il nome alla festività) con un enorme falò che brucia tutto ciò che è cattivo o malvagio. Molte leggende e miti sono associati a questa festa, mettendo in rilievo la vittoria della verità ed il trionfo del bene sul male, della vita sulla morte. La seconda parte si celebra nella giornata successiva dedicata al divertimento e allo stare insieme ad amici e parenti senza pensare ai problemi e alla negatività. Per mantenere vivo questo spirito ci si lancia addosso le famose polveri indiane che nella tradizione originale sono composte da piante e spezie varie con colori di diverse sfumature, spruzzando acqua colorata sugli altri. Holi assume anche un valore sociale in quanto aiuta a mettere insieme persone di diverse religioni e credenze; i ricchi ed i poveri celebrano insieme con spirito di fratellanza immergendosi nel gioco dei colori che aiuta a rivitalizzare la rete di relazioni interpersonali e i legami delle amicizie tra i popoli.

Tutto ciò mi riconduce al Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2017, in cui il Santo Padre propone di valorizzare la persona restituendole dignità, accogliendo chi non ha una casa in cui vivere ed ascoltando la Parola di Dio: “perchè ogni persona è un dono, sia il nostro vicino, sia il povero sconosciuto”. Proprio questi sono i valori della festa indiana, che anche noi cristiani siamo chiamati ad  approfondire in questo periodo quaresimale, e specialmente durante la celebrazione del Santo Triduo Pasquale, che culmina nella gioia della Risurrezione di Cristo nella Domenica di Pasqua. Rallegriamoci ed esultiamo perchè Cristo ha vinto la morte! In Cristo Risorto possiamo celebrare e cantare le gioie della vita in tutti i suoi colori perchè Cristo è davvero la nostra Vita!

Quest’anno dunque il mio messaggio pasquale prende spunto dalla festa indiana odierna. Colorate la vita con la gioia e l’allegria, che sprigionano dagli occhi, dai visi e dai bei sorrisi dei nostri bambini esprimendo così il loro  GRAZIE DI CUORE INDIANO  per tutto il sostegno che ricevono da Voi con tanta generosità. I nostri alunni ormai sono tutti molto impegnati nei preparativi per gli esami di fine anno scolastico. Speriamo che nonostante la loro situazione di povertà, di risorse limitate e mancanza di stimoli culturali nelle loro case, questi bambini riescano a superare bene gli esami finali ed essere promossi. Tuttavia loro si sono affrettati per raggiungere i loro genitori adottivi con i loro bigliettini di ringraziamento. Ai loro auguri, vorrei aggiungere anche quelli della nostra ispettrice, Sr. Ritha Dora Thomas, della direttrice e delle suore della casa da cui proviene il vostro “tesoro indiano”!

AUGURI! Che la RISURREZIONE porti ad un’abbondanza di PACE, AMORE e GIOIA DI VIVERE,  tutti doni pasquali che vengono da  CRISTO, NOSTRA VITA! ALLELUIA!

Nel risorto, aff.ma

Suor Aruna.docx.png


MADAGASCAR – ANTANANARIVO

Missionario: Suor Germana Boschetti

Pasqua di Resurrezione
Madagascar
16 aprile 2017

Amici carissimi,

sì è l’augurio che desidero porgere a ciascuno di noi: che la Pasqua sia l’inizio di una vita nuova!
Gesù risorto, si è presentato ai suoi amici in “modo nuovo”, tanto che si chiedevano se era Lui… E Gesù, per convincerli, ha “rotto il ghiaccio” … chiedendo loro di condividere con lui le semplici cose del quotidiano.
Durante i 33 anni di vita come uomo, ci ha insegnato con l’esempio come si vive da figli del Padre e fratelli suoi. Il Vangelo è proprio questo: come Gesù ha vissuto e ci ha detto di vivere.
Nel battesimo, ciascuno di noi ha cominciato una vita nuova come fratello vero di Gesù e figlio del Padre.
Ecco quindi il mio augurio personale: Prendiamo sul serio il battesimo che abbiamo ricevuto, facciamo tesoro del messaggio che Gesù ci ha lasciato nel Vangelo! Basta prendersi l’impegno di leggerne anche solo un piccolo brano ogni giorno e poi… di viverlo.
So che tanti cristiani nel mondo intero già lo fanno e sono diventati “seminatori di speranza e di pace” nella loro famiglia, nell’ambiente in cui vivono. Hanno cambiato la loro vita che ora è “vita nuova con Gesù”!!!
Questo è il messaggio che cerco di vivere e comunicare alle persone che mi stanno accanto, con cui lavoro, di cui mi occupo. Posso dirvi che, quando mi trovo a contatto con situazioni difficili di tanta sofferenza, di disperazione, di buio, l’unica parola che posso dire è quella della bontà, di fiducia in un Padre che ci ama, che desidera la nostra vera gioia, e solo nella fede e con la preghiera ritorna pian piano la serenità nei cuori.
Quando offro ciò che voi stessi ci inviate per questi fratelli poveri, spesso, ringraziando, mi dicono frasi come queste:
“Non ce la facevo più a vivere di fame e stenti, ma davvero ora so: il Signore pensa a me,
pensa alla mia famiglia…”
“Adesso posso cominciare a cercare un alloggio dove riparare i miei bambini…”
“Allora posso continuare e finire i miei studi, e poi avrò un lavoro…”
“Compero subito le medicine e spero proprio che guarisca..”
”Davvero ci sono persone buone che pensano a noi…”
“Con i miei bambini prego ogni giorno per chi ci aiuta…”
Espressioni come queste, tanto semplici, ma dette con il cuore, credo siano il grazie più vero che posso trasmettere a ciascuno di voi.
I vostri sacrifici, le vostre rinunce, la vostra generosità non è “gettata al vento”.
Il Signore ne tiene conto e certamente saprà ricompensarvi con la Sua generosità che non ha limiti.
“GRAZIE!!!” , ancora una volta e…buona Pasqua di Gesù.

Con sincera amicizia e riconoscenza, Suor Germana – (Madagascar)


ETIOPIA – PUGNIDO

Missionario: Abba Filippo Perin

Carissimi amici, come state?

Un saluto da Pugnido e un augurio di buona Quaresima per arrivare bene alla festa di Pasqua, quest’anno festeggiamo tutti insieme, sia i Cristiani Ortodossi sia i Cristiani Cattolici hanno la Pasqua il 16 aprile.

Il nostro riscaldamento naturale è sempre acceso, anche se qualche volta scendiamo sotto i 40°, verso i 38° e sembra che ci sia fresco…

abbafilippo.jpgLe nostre attività della parrocchia si stanno concentrando sulla preparazione alla Pasqua, stiamo andando più spesso in alcune cappelle per la catechesi e la preparazione ai sacramenti, anche qui nella missione centrale abbiamo preparato incontri e liturgie, mentre le altre attività continuano normalmente, l’asilo e l’ostello, l’oratorio e i vari corsi di inglese, computer, sartoria con le macchine da cucire…

E’ venuto a trovarci un nostro amico, Gianni Sartorio, che International Help, ci aiuta e continua ad aiutarci e non solo noi, ma anche l’ospedale di Abobo e il Vicariato di Gambella, grazie.

Due settimane fà sono tornati i murle, etnia del Sud Sudan, un misto di guerrieri, razziatori di mucche e soprattutto di bambini. Hanno attaccato prima singole persone e poi due villaggi Jor e Obua. Hanno attaccato di notte i due villaggi uccidendo moltissime persone e rapito circa una 30 di bambini e poi sono scappati, attraversando il fiume Gilo, in Sud Sudan.

Un attacco molto feroce, usando armi molto potenti per colpire e uccidere più persone. Il giorno dopo sono arrivati i soldati e la polizia da Gambella che hanno cercato di inseguire i murle nella foresta, hanno scoperto un campo di questi murle molto distante da Pugnido, ancora in Etiopia, forse è da lì che sono venuti. Nei giorni scorsi sono riusciti a recuperare diversi bambini rapiti in uno scontro con i murle nella foresta.

Questa settimana l’abbiamo dedicata alla preghiera per tutte le persone scomparse e per i bambini rapiti, in tutte le cappelle in cui siamo andati.

Tutti i villaggi vicini si sono attivati per aiutare la gente che è stata attaccata, molte persone hanno comprato del granoturco e regalato, un villaggio ha preso per un giorno intero del pesce nel fiume e l’ha portato ad uno dei due villaggi attaccati, anche la nostra missione ha contribuito dando 50 stuoie per dormire.

E’ stato proprio un bel segno di solidarietà e di aiuto anche da parte di chi ha pochissimo per vivere.  

Complice la guerra civile ancora in corso in Sud Sudan, il governo non riesce a controllare questa etnia guerrigliera, mentre da questa parte in Etiopia questa zona al confine abitata degli anyuak è poco sorvegliata, controllata e lasciata alle scorribande dei murle. 

Anche se in questo periodo è stato fatto un nuovo campo per i soldati etiopi per dare maggior sicurezza alla zona, resta molto difficile controllare ogni area, ogni villaggi dovrebbe avere un distaccamento di soldati e ci vorrebbero degli elicotteri per inseguire i murle nella foresta. Speriamo che il governo riesca a fare qualche cosa.perin-2.jpg

Qui al confine c’è un grande incrocio di etnie, gli anyuak, i primi a risiedere qui, il campo profughi con migliaia di nuer venuti dal Sud Sudan, gli etiopi veri e propri che sono i commercianti, i soldati e alcuni del governo, questi murle che vengono per depredare e rapire, e poi da ultimo i fallata, di origine nigeriana, pastori nomadi che portano le mandrie nella stagione secca vicino ai fiumi che sono in questa zona, ognuno con la sua cultura, con la sua lingua, con la sua vita.

Quando sussedono questi fatti così gravi è difficile dire qualche cosa, fare una predica, come quando alla domenica entro nel campo profughi per la Messa, quanto piuttosto l’importante è pregare insieme, essere presenti lì con loro, non lasciarli soli in questi momenti e cercare di portare il pensiero e il cuore verso Dio. Non ci sono tante medicine per l’odio nel cuore, ma solo l’amore di Dio.

C’è un personaggio il venerdì Santo, originario dell’Africa, Simone di Cirene, città della Libia, che aiuta Gesù a portare la Croce.

Che bello questo gesto, nonostante che tornasse stanco dalla campagna, nonostante i suoi programmi e le sue intenzioni, si ferma e aiuta Gesù a portare la Croce.

Già a Natale l’Africa accoglie Gesù profugo, che fugge in Egitto perché Erode vuole ucciderlo, ora un uomo dell’Africa arriva fino a Gerusalemme per aiutare Gesù a portare la Croce. 

In ogni parte del mondo quando incontri qualcuno in difficoltà senti dentro di te questa domanda “Vuoi essere il mio Cireneo?”, cioè vuoi aiutarmi a portare la Croce? Gesù porta la nostra Croce e noi cerchiamo di portare quella degli altri.

Un augurio anticipato di buona Pasqua a tutti

 

Con affetto 

Abba Filippo


MADAGASCAR – FIANARANTOSOA

Missionario: Don Bepi Miele

Carissimi amici,

pochi giorni ci separano dalla Pasqua: vi saluto tutti con tanto affetto.

Voglio innanzitutto dirvi il mio, e quello di tutti i miei ragazzi, GRAZIE: grazie della vostra amicizia, grazie delle vostre preghiere e della generosità che ci avete manifestato in tante occasioni

Siamo a Pasqua: il giorno in cui Gesù vince il male, ci dà la vita in un’esplosione di gioia.

E’ il Signore che ha fatto questo giorno: lodato sia il suo nome e il suo amore.

Vi giungano i miei auguri più belli e cari: che sia per tutti (anche per i miei ragazzi) un giorno che doni il coraggio di sperare.

Ricordiamoci nella preghiera e che il Signore sia con voi.

 

Con tanto affetto per ognuno di voi

don Bepi Miele


IJEBU-ODE – NIGERIA

Missionario: Don Italo Spagnolo

Pasqua 2017

Carissimi Amici,

Buona Pasqua! Vi giunga il nostro  augurio cordiale e riconoscente,  carico di fede in Gesu’ Risorto e nel valore del Suo sacrificio sulla croce per la nostra  salvezza, gioia e risurrezione.

Ancor ragazzino, papa’ mi insegno’ ad andare in bicicletta mettendomi sulla “sua” bicicletta e tenendomi per la sella. Incerto e impaurito guardavo a terra. “Guarda avanti! Guarda avanti!” mi ha incoraggiato. Alzar lo sguardo in alto, guardare ottimismo, fiducia e speranza al futuro di questa vita e dell’altra: questo e’ il piu’ bell’augurio di BUONA Pasqua!

Con questa gioia pasquale nel cuore, Vi aggiorno sugli eventi della nostra nuova missione a Ikoto, Ijebu-Ode, diventata parrocchia la festa dell’Immacolata 8 dicembre, senza casa parrocchiale propria e con la chiesa ancora senza tetto.

Ma quello che conta e’ la gente, sono i giovani, i bambini. Gente “povera”, che fa fatica a vivere, mandare i figli a scuola, se il governo non paga lo stipendio a fine mese, o se il tanto atteso raccolto di mais o yam e’ andato distrutto. Gente” ricca”, perche’ ama la vita, perche’ ama i figli; gente “ricca”, perche’ ama ridere, scherzare, cantare, danzare; gente “ricca” perche’ sa esprimere la sua  riconoscenza a Dio e  conosce la condivisione coi vicini.

Una piccola, bella comunita’ in cui ci troviamo bene, ci vogliamo bene, come i primi cristiani di Gerusalemme, in cui cresciamo assieme come una grande famiglia allargata.

Tutti viviamo LA GIOIA DEL CRESCERE.

CRESCERE nella fraternita’, nella gioia, nella fede!

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