Un Natale lontano da casa

PUGNIDO – ETIOPIA Missionario: Abba Filippo Perin

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DUNGALPITIYA – SRI LANKA

Missionario: Brother Gabriel Garniga

Il Natale è il mistero di Dio Amore che si fa uno di noi. E’ il nostro Dio che ha amato e ama noi, suoi figli e sue figlie di tutti i tempi e continua a farlo.

“Amare significa incontrarsi, e per incontrarsi bisogna accettare di uscire da sé per andare verso un altro. Amare significa comunicare, e per comunicare bisogna dimenticarsi per un altro, bisogna morire a sé completamente per un altro” (Michel Quoist).

Le parole di Gesu’: “ Vi e’ piu’ gioia nel dare che nel ricevere” (Atti 20, 34-35).

Il dare non è soltanto “fare la carità” come s’intende in genere, ma dare, è donare qualcosa di sè. Si può donare amore anche senza parole, con gesti, con un sorriso, cose che costano nulla, ma che possono far felice chi le riceve.

Se amiamo, non abbiamo bisogno di parole. Anche senza la “lingua” si puo’ comuncare amore. Dio puo’ rinascere in noi se siamo dispensatori di amore, di gioia, anche nel silenzio, come Gesu’ Bambino a Betlemme.


148A0324.jpgFIANARANTSOA – MADAGASCAR

Missionario: Padre Bepi Miele

Carissimi amici,

eccoci alle porte del Natale e desidero rendervi partecipi della vita della mia/nostra missione e del lavoro che stiamo facendo per i ragazzi e i giovani.

Non so più quante volte ho ripetuto alle ONG o Associazioni che da più di vent’anni siamo testimoni di un fatto piuttosto ‘originale’ che riguarda la vita della missione: quello di essere sempre ricerca di fondi per le nostre attività, ma anche del prodigio di una provvidenza che ci sostiene e non ci lascia mai a… terra. Ogni anno, senza soldi in cassa, cominciamo solo perchè alcuni negozianti ci fanno credito e arriviamo alla fine dell’anno scolastico senza un soldo in cassa.  Nel frattempo, però, la provvidenza ci fa arrivare, da fonti e con modi i più diversi, i 60 e più mila euro con i quali possiamo aiutare questi poveri.

Chiamatelo come volete, ma è il continuo miracolo che la provvidenza fa. Voi, siete uno dei modi con i quali la provvidenza ci viene in aiuto; e ve ne sono riconoscente.

Ci stiamo avvicinando alle feste natalizie: è un momento in cui il cuore si apre con più spontaneità all’aiuto di chi soffre; non vi nascondo che attendo con trepidazione il miracolo che si avvera ogni anno, cioè quello di riuscire a coprire tutte le spese fatte in questo trimestre: voi sarete gli attori di questo miracolo.  E così -tra preoccupazioni e gioie- continuiamo il nostro lavoro lodando il Signore e tutti coloro che ci aiutano.

Domenica 17 dicembre quattrocento nostri ragazzi/e dell’Oratorio si recheranno in città per una giornata di riflessione, preghiera, confessione… di preparazione al Natale; lasciano l’oratorio per far spazio a oltre mille ragazzi/e provenienti dai villaggi -per un raggio di 10 km- in preparazione al Natale.  Non sono solo numeri, ma è una bella realtà di lavoro tra i giovani nella quale i nostri giovani salesiani lavorano al sabato e alla domenica.

Termino facendo i miei migliori auguri per il Natale e per il prossimo 2018: il Signore viene, è certo e ci porta la sua grazia perchè possiamo essere capaci di seguirlo.

Ricordiamoci nella preghiera e ringraziamo il Signore per la sua bontà.


jimcomino.jpgJUBA – SUD SUDAN

Missionario: Brother Jim Comino

Carissimi fratelli e sorelle in Gesù Bambino,

BUON NATALE! Dal Sud Sudan vorrei con tutto il cuore poter gridare in tutte le lingue Buon Natale e pace in terra agli uomini di buona volontà…, ma purtroppo anche quest’anno la pace augurata sarà macchiata dai continui scontri tribali degli Erodi di oggi che non hanno la buona volontà di ottenere la pace e che per i propri interessi sacrificano la pace facendo strage di tanti innocenti.

BUON NATALE! Gesù Bambino vivente nei nostri bambini piangerà con loro per le tante porte chiuse e non troverà nemmeno una stalla e un po’ di paglia per poter nascere. Nella santa Messa di Natale, i nostri 13.000 profughi che si sono rifugiati da noi per le continue lotte, nonostante le difficoltà che stiamo attraversando, canteranno e danzeranno.

BUON NATALE! Per Natale festeggeremo con un piatto caldo di fagioli bolliti nell’olio e pane a volontà, almeno che a Natale i nostri profughi possano calmare gli stimoli della fame. Il Natale anche senza tanti regali è sempre una festa di condivisione.

BUON NATALE! Anche se a Natale i ribelli continuano a sparare, noi continuiamo a pregare e sperare che la pace portata da Gesù Bambino diventi una realtà nel tormentato Sud Sudan.

BUON NATALE! A tutti coloro che ci aiutano a portare avanti questa opera di fraternità umana. Il nostro GRAZUE si fa preghiera. É vero che c’è più gioia nel dare che nel ricevere.


096D0909.jpgKAMI – BOLIVIA

Missionario: Padre Serafino Chiesa

Carissimi amici,

che avete a cuore le missioni, dai 4 mila metri di Kami voglio farvi arrivare gli auguri di un Natale extra-commerciale, lontano dalle luci delle cittá e dai rumori pubblicitari  che hanno ormai tolto al Natale totalmente il senso che aveva, con i pastori di Betlemme e con il presepio di S. Francesco.

Credo che per metterci nel clima di un Natale Autentico dobbiamo pensare ai poveri del mondo e di fronte a loro ridimensionare il nostro modo di celebrare il Natale e riscoprire in esso la semplicitá.

Se questo Natale ci porterà a ridurre le spese di regali e ad aumentare le donazioni a scopo benefico avremo dato un passo verso la autenticità del Natale vero.  Un abbraccio a tutti con il calore del Natale autentico celebrato con un vaso di latte distribuito ai bimbi dopo la Messa di Natale.

BUON NATALE A TUTTI E FELICE ANNO NUOVO


059M0060.jpgDAMASCO – SIRIA

Missionario: Don Mounir Hanasci

Cari amici,

vi scrivo da Damasco, la capitale dell’amata Siria, il Paese che da 7 anni soffre a causa della guerra che ha causato tanti morti e tanti sfollati sia interni, che all’estero.

Vi scrivo proprio in questo tempo santo dell’Avvento che ci porta alla grande festa del Santo Natale dove Dio viene a prendere dimora e a piantare la sua tenda in mezzo a noi, nel nostro mondo, che non è perfetto. Lo stesso Dio ha voluto visitarci prendendo la stessa nostra carne, per dire all’uomo coraggio non piegarti su te stesso e non guardare giù, alza lo sguardo e sogna in alto.

Gesù bambino ci porta al Padre, più ci avviciniamo a Gesù più ci avviciniamo al Padre.

Il Natale carissimi è un’occasione per tornare in braccio al Padre guardando al bambino Gesù e alla famiglia santa ci ricordiamo della nostra famiglia di origine, per questo è una festa di famiglia e quante delle nostre famiglie soffrono la lontananza dei figli e quante famiglie hanno dovuto lasciare le proprie case per salvarsi la pelle, non è Natale fratelli se ci dimentichiamo delle persone bisognose e dei poveri, degli anziani che vivono soli. Non è Natale quando ci dimentichiamo dei nostri fratelli che non possono gustare la gioia del Natale a causa della guerra.

Ci uniamo fratelli chiedendo al Signore della pace perché con il suo Natale porti alle nostre comunità e alle nostre famiglie e ai paesi del mondo che soffrono il dolore delle guerre la pace vera dove tutti possiamo gridare gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà … buona Natale a tutti!


118R0014.jpgSIHANOUKVILLE – CAMBOGIA

Brother Roberto Panetto

BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO DAL DON BOSCO SIHANOUKVILLE IN CAMBOGIA.

Celebriamo il Natale perché è il giorno della nascita di Gesù e ci prepariamo anche per festeggiare la fine dell’anno. Il 2017 ha visto presentarsi alla nostra scuola circa 500 giovani che chiedevano di essere ammessi a studiare e ne abbiamo accolti 270 che frequentano i vari corsi offerti sia nel ramo tecnico che alberghiero. I nuovi studenti sono pieni di speranza e sogni. Educhiamo i giovani al risparmio energetico e sostenibilità ambientale. Apprenderanno nuove abilità, come installazione di pannelli per energia solare, raccolta differenziata e faranno esperienze indispensabili per affrontare il loro futuro, ma soprattutto conosceranno “Don Bosco Padre e Maestro dei giovani”.

Il nuovo asilo “don Bosco Children home” accoglie bambini provenienti dalle Suore di Madre Teresa e da famiglie povere di Sihanoukville. Al momento abbiamo una quarantina di piccoli nell’asilo e nel nido. Di questi, 9 vivono nella “Casa don Bosco” dove cerchiamo di creare un’atmosfera il più possibile simile ad una famiglia: hanno le educatrici come mamme, i salesiani più giovani ed il personale maschile come “papà”, i compagni come fratelli e sorelle. Naturalmente, non possono mancare i nonni con il loro ruolo sempre più determinante nella crescita e, di questo gruppo, sono orgoglioso di farne parte anch’io come “Tato” (Ta significa nonno e To per Roberto) sempre felice di viziare e coccolare tutti, alla domenica portare in giro o a nuotare o per una scampagnata per concludere poi con un buon gelato prima di tornare a casa.

Uno dei Natali più belli della mia vita! Sì, quest’anno è uno dei più belli per l’immensa gioia che tutti al don Bosco stiamo provando per aver potuto curare con successo due sorelline che accogliamo alla nostra casa. Srey Petch e Srey Oun, sono le più piccole di 5 figli di una famiglia che vive sotto il limite della povertà in una piccola casa ad un piano vicino a un torrente.
Di solito mangiano il pesce che riescono a pescare dal torrente, a volte il cibo scarseggia. I genitori sono manovali muratori e occasionalmente guadagnano $ 200 al mese, a volte meno. Cercano anche di mantenere la famiglia vendendo bottiglie, lattine e riciclabili che trovano in strada. Aiutiamo la famiglia di Srey Oun dando loro del cibo dell’asilo ed anche gli avanzi che possono utilizzare per i loro maiali e galline. Accogliamo sempre i cinque figli al nostro asilo quando i loro genitori sono al lavoro anche nei giorni festivi.
Tutti i 5 figli frequentano l’asilo nido Don Bosco. Un giorno, ci siamo resi conto di una grave infezione con perdita di pus dalle orecchie delle due bimbe. Inoltre abbiamo notato la perdita dell’udito. Non sono servite le cure a Sihanoukville e abbiamo deciso di portare Srey Oun e Srey Pich all’ospedale pediatrico a Phnom Penh. L’infezione era grave ma le cure intense sono iniziate immediatamente con scansione alla testa seguita dalla cura con antibiotici mirati. Le bimbe sono rimaste in ospedale due settimane, la prima assistite da una educatrice e, dopo, è venuta la mamma. Dopo i primi quattro giorni di cura con immensa gioia hanno riacquistato l’udito! Possono sentire e comunicare con tutti e sono molto felici assieme a tutti gli altri bambini e tutti noi del don Bosco.

L’altro giorno sono andato a trovare i bambini e la piccola Srey Oun, che prima era un po’ timorosa, si è lasciata prendere in braccio e mi ha abbracciato con tanto affetto… Ho capito in quel momento che Gesù Bambino quest’anno aveva anticipato il giorno di Natale per l’abbraccio che dona a tutte le persone! Riscopriamo Gesù Bambino nei poveri e nei piccoli.

GRAZIE! BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO


7 Danze e....jpgIJEBU-ODE – NIGERIA

Missionario: Don ITALO SPAGNOLO

Carissimi Amici Benefattori,

E’ Natale. Ricordo i tanti presepi della mia vita. E’ tornato “di moda”? Contemplando nel presepio quella statuina del Bambino Gesù, così attraente, così accattivante, mi salivano spontanei dal cuore sentimenti di gratitudine.  Il “Grazie a Dio” che in Gesù ha voluto rinnovare il nostro mondo, cambiando il cuore dell’uomo…anche se San Giovanni nel suo Vangelo dice con crudo realismo:” Venne la luce, ma gli uomini preferirono le tenebre alla luce; venne tra i suoi, ma i suoi non lo accolsero”.

Cambiare il cuore. Guardare agli altri in maniera diversa. Come fratelli. Quelli vicini e quelli lontani.

GRAZIE A VOI, carissimi benefattori che avete cambiato il vostro cuore, che avete aperto il vostro cuore, che avete lasciato il vostro cuore libero di seguire le sue spinte di generosità. E’ la silente rivoluzione dei cuori che Quel Bambino continua a operare nel mondo di oggi.

Per questo A VOI IL NOSTRO GRAZIE!

Anche la nostra incipiente Missione Salesiana di Ijebu-Ode in Nigeria ha potuto gustare la gioia e i benefici della vostra generosità. I nostri bimbi, i nostri giovani, la nostra gente ha sperimentato visibilmente il vostro buon cuore.

Grazie alla vostra generosità’ abbiamo potuto coprire il tetto della spaziosa chiesa/salone multiuso, che da anni aspettava una donazione significativa. Così, oltre alle normali quotidiane attività, abbiamo potuto accogliere ogni giorno, per tutto il mese di agosto, in piena stagione delle piogge, quasi trecento bambini e bambine, ragazzi e ragazze per le meravigliose iniziative dell’“Holiday Camp”.

Grazie alla vostra generosità abbiamo intrapreso tante iniziative educative, apostoliche e caritative a vantaggio della nostra gente in parrocchia e nei villaggi e a sostegno dei 250 giovani studenti cattolici della vicina Università Tai Solarin e dei giovani della Diocesi.

Buon Natale a tutti e a ciascuno, alle vostre famiglie e ai vostri gruppi, alle vostre parrocchie e alle vostre associazioni. Che il VOSTRO e NOSTRO CUORE sia sempre aperto! A Dio, al bene, alla gioia del donare, alla speranza della ricompensa finale.

Tanti Auguri, e tante preghiere, a nome della comunità Salesiana di Ijebu-Ode –  Don Peace Ike, nigeriano, Fratel Killian Kpogoh, del Ghana, e don Italo Spagnolo… delle vostre parti, ma col desiderio di rimanere ancora qualche anno da “queste parti”… a Dio piacendo. Buon Natale!


0.builders-1.jpgIBADAN – NIGERIA

Missionario: Brother Paolo Vaschetto

FAMIGLIE RIUNITE: UN DONO PER IBADAN, UN NATALE DIVERSO

Dopo quasi un anno dall’inaugurazione della casa per ragazzi di strada a Ibadan in Nigeria, possiamo affermare che il progetto e’ stato rilevante per la vita di molti ragazzi che sono venuti in contatto con noi.

Ho raccolto in un collage volti di ragazzi, mamme, papa’, zie e zii, nonne e nonni che sono entrati nel Bosco Boys Home e ne sono usciti trasformati. Quante volte questi ragazzi di strada sono scappati di casa perche’ esasperati, confusi e poco amati. In qualche famiglia dal cuore molto duro questo ragazzo e’ stato cancellato dalla memoria come un peso o una vergogna mentre in altre famiglie pur molto povere la scomparsa e’ stata una tragedia, un dolore profondo. Nel primo caso abbiamo provato e stiamo ancora provando a ragionare con la famiglia, ad invitarla a casa nostra, a risvegliare quell’affetto materno e paterno indurito (un lavoro particolarmente difficile).

Molto spesso invece il perdono per i comportamenti sbagliati dei ragazzi o la riscoperta di valori grandi come l’unita’ familiare e la vicinanza di affetti hanno compiuto il miracolo. I ragazzi sono stati riaccolti nella semplicita’ della casa e rimessi al posto giusto nel puzzle familiare. Usman, Azeez, Taiwo e Roqeeb stanno imparando un mestiere dal falegname al meccanico di generatori al barbiere o aiuto cuoco, mentre Samuel, Qudus, Basit, Korede, Paul, i due Mayowa ecc. sono stati reinseriti in percorsi scolastici normali.

Sono tutte storie che profumano di Natale: la poverta’ della casa, il mistero dell’unita’ della famiglia, l’accontentarsi di un presente che pare senza sbocchi per un futuro migliore. Ma la promessa e’ li’, a portata di mano, non fallisce e questi ragazzi, un giorno, vedranno un’alba migliore…

E’ lo stesso per tutti noi. Ogni anno guardiamo al Natale con i rimpianti di un altro anno passato con i problemi complicati che assillano la nostra vita. Li presentiamo al Bambino Gesu’ perche’ ci faccia aprire gli occhi su cio’ che abbiamo sbagliato. Subito dopo, con l’anno nuovo, si riparte con nuova energia ed entusiasmo.

Si’, anche noi, non solo i Bosco Boys di Ibadan, vedremo un’alba migliore…

… e grazie ancora per l’aiuto prestato finora per lo sviluppo di questa opera di Carita’. La vostra generosita’ ha regalato immensi sorrisi qui da noi. Se continuerete ad aiutarci altri sorrisi si aggiungeranno: ce n’e’ davvero bisogno!

BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO!


141A0891 (1).jpgKINSHASA – REP. DEM. DEL CONGO

Missionario: Padre Ghislain Nkiere

Cari benefattori,

voglio ringraziarvi del profondo del mio cuore per tutto ciò che fate per me e per tutto ciò che siete per me e per i miei giovani.

Siamo molto grati a tutti voi. Vi auguriamo un buon Natale 2017 e un felice anno nuovo 2018. Possa il Signore darvi lunga vita, speranza e saggezza per essere sempre più generosi.

Pregheremo sempre per ognuno di voi. Il Signore che nascerà è il vostro sollievo. E’ bello e buono fare la conoscenza di Dio. Miei cari benefattori, vi chiamo amici miei, miei fratelli e mie sorelle. Non smetterò di parlare di voi ovunque io sarò. Siete veri mamme e papà che ascoltano il dispiacere degli altri. Che il Cristo che nascerà sia la vostra luce in ogni parte del mondo. Possa il buon Dio riempirvi di queste grazie per continuare a vivere insieme a voi.

Grazie molte.

BUON NATALE 2017

BUON ANNO 2018

Tuo fratello e amico, padre Ghislain NKIERE, salesiano don Bosco.


petenguatemala.jpgPETEN – GUATEMALA

Missionario: Don Giampiero De Nardi

Quest’anno i ragazzi dell’oratorio hanno deciso di preparare il presepe riproducendo l’isola di Flores, la capitale della nostra regione, ponendo Gesù e Maria nella cattedrale.

Il significato è molto chiaro, Cristo nasce qui e ora e lo dobbiamo accogliere non in quella gelida mangiatoia che è a volte il nostro cuore, ma in un cuore pieno d’amore e di umiltà, in un cuore così puro, così immacolato, così caldo di amore l’uno per l’altro

Festeggiamo il Natale ogni volta che sorridiamo a un fratello e gli tendiamo la mano; ogni volta che perdoniamo un nemico, ogni volta che rimaniamo in silenzio per ascoltare un altro; ogni volta che volgiamo la schiena ai principi per dare spazio alle persone; ogni volta che speriamo con quelli che soffrono; ogni volta che conosciamo con umiltà i nostri limiti e debolezze; ogni volta che il nostro silenzio si fa preghiera; ogni volta con concediamo al nostro avversario tolleranza. Quando davanti a un sofferente, impariamo a commuoverci, di una commozione che non è sentimento, ma è stimolo al servizio; ogni volta che piangiamo con chi piange ogni volta che scegliamo il perdono perché il rancore genera solo vendetta.

Per farmelo capire meglio il Signore mi ha fatto fare in questi giorni un’esperienza molto forte. Uno dei nostri parrocchiani è finito in carcere per un’accusa di molestie sessuali. In realtà la persona è innocente, tanto che la ragazza che lo accusa, non risulta con nessuna violenza o danno. Qui capita anche questo, ti denunciano per chiederti denaro. Io l’ho accompagnato in questi giorni, fino alla sua scarcerazione. Quello che ha patito nel carcere è davvero incredibile, certe cose non pensavo potessero esistere nel 2017. Picchiato e minacciato perchè desse soldi. Quando tu entri in carcere devi pagare il “capo” del settore, mandando soldi su un conto corrente e se non paghi ti fanno di tutto. Ti mettono nella buca degli escrementi. ti picchiano o non ti fanno dormire tutta la notte con uno che ti picchia senza mai fermarsi. Si danno il cambio mentre ti picchiano per essere sempre freschi. Non puoi parlare, devi stare sotto le regole degli altri carcerati. Il poliziotti non entrano nel carcere lì è terra di nessuno. Questo Signore mi ripeteva ora che è venuto che la cosa che più gli dava speranza era cantare i canti di Chiesa, che lo facevano sentire in pace, con la speranza di uscire da quel luogo.

La pastorale carceraria che è nata quest’anno l’ha aiutato in tutto il periodo e non lo ha fatto sentire solo… in fondo Natale ci viene a dire che Dio non ci lascia mai soli, viene a stare in mezzo a noi. Dicono sia Natale ogni volta che permetti al Signore di amare gli altri attraverso te.

Buon Natale

Don Giampy


CHISINAU – MOLDAVIA

Missionario: Padre Tiziano Baracco

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