Una lettera da Sao Paolo da Padre Begni

Carissimi Amici e Benefattori, un fraterno abbraccio e vive cordialità!

Un inimmaginabile 2020 ha segnato senza respiro le nostre giornate, giornate faticose, piene di interrogativi e di paure, lasciando ferite difficilmente curabili… quante lacrime seminate in tante famiglie! E ancora OGGI ci troviamo barricati dietro un oscuro muro di inquietanti enigmi e molteplici interrogativi.

E se avessimo tradito il Natale? Con i “trenta denari” di fatidica memoria.

In questi ultimi decenni il pensiero dominante (quello che conta, secondo una società imbevuta solo di se stessa) ci ha indicato un nuovo cammmino pieno di sogni e di promesse, capace di creare grandiose aspettative. Il risultato di questo pensiero sta nelle nostre mani: nient’altro ha prodotto che muri impenetrabili, gettando il nostro quotidiano in un inestricabile clima di insicurezze e paure, rendendoci incapaci di vere relazioni, confinandoci in amara solitudine, perdendo addirittura il gusto divino della gioiosa vita! È solo una lettura e non ha di certo la pretesa di essere saustiva… è una lettura possibile, una fra tante.

La verità è che ci siamo abituati a “vivere al futuro”, come vero luogo di felicità. È un’ipotesi pittoresca, da film, immaginare reali tempi migliori in spazi futuribili che neppure esistono: pura illusione!

In questo tempo di pandemia globale, anch’io sono passato per le vostre medesime “fatiche” (fra l’altro la morte del cognato Angelo… era anziano, non c’era posto… problema risolto in un amen! Rapido… e il valore della vita?) Forse in questo 2020 a differenza di molti, ho avuto un grande privilegio. Sono stato fortunato, meglio Benedetto e la mia fortuna, di nome Provvidenza, che è la presenza fedele e attuante del Signore, consiste nell’aver convissuto con un centinaio di adolescenti e giovani, caduti nella rete di false e facile promesse e ora, per decisione del tribunali, affidati al nostro Centro per un’azione di recupero socio-educativo.

Adolescenti e giovani sottratti agli affetti più belli della famiglia. Attratti da quel pensiero dominante fatto di miraggi e chimere, portatori di pseudo-felicità e rivelatosi alla fine, amarezza e delusione  e perdita della propria libertà. Segnati a dito, come spazzatura da quella stessa società, vera spazzatura, società capace solo di proporre e produrre delusioni, inganni e cammini senza esito! Ed è bene, con la mano al cuore, che ci soffermiamo senza retta a pensare cosa significhi tutto questo per questi giovani… Un mondo che cade, un futuro che non esiste, una desolata solitudine, col pensiero insopportabile di aver tradito l’amore di mamma e papà!

Un OGGI terribile e senza senso, che fa paura. È assieme a questi giovani definiti ‘perduti’ da una società davvero perduta, che ho incontrato al sorpresa divina del balsamo vigoroso della speranza, che “anche una mela marcia possiede semi buoni!’ (dal Vangelo secondo Barabba). Uno di loro, Wallace, (nome di fantasia) mi ha sorpreso, dopo un colloquio incentrato sull’urgenza di non rimandare al domani le scelte che possono dare radici nuove e vigorose alla vita, perché l’opportunità è ora, adesso, oggi!
Wallace dopo quella conversazione fissa nero su bianco, nel suo diario, quanto maturato nel suo cuore ferito, confidando in forma poetica con la poesia, la felice speranza di vivere il dono dell’oggi. Chissà se la poesia sia la risposta verace a quella società dei tempi migliori che ci rende incapaci di accogliere e vivere gioiosamente il tempo presente come tempo di grazia come dono nell’oggi?

Ciascuno deve la propria risposta, Wallace ha dato la sua. Una risposta che mi ha fatto riflettere e mi ha ricondotto a depositari speranza e certezze, sogni e fatiche nell’oggi che salva dal bambino di Betlemme, perché “dopo, l’incanto si perde. dopo, il subito diventa tardi.. agisci oggi, forse, il dopo giammai esista”!

“DOPO”
Dopo…
parola tanto piccola
e di grande potere.
Dopo, il caffè diventa freddo…
la priorità cambia…
Dopo, l’incanto si perde.
Dopo, il subito diventa tardi,
la “saudade” (*desiderio di vita serena e felice) passa…
Dopo, tante cose cambiano.
Non lasciare nulla per dopo!
Perchè aspettando il dopo puoi perdere i migliori momenti,
le migliori esperienze e i migliori e più sinceri sentimenti.
Agisci ora!, forse il dopo giammai esista!

“OGGI
Non temete, vi annuncio una grande gioia,
Oggi è nato per voi un Salvatore (Luca 2,10)
Oggi… ora… adesso
e non dopo e non attendendo tempi migliori, bensì nell’oggi delle tue fatiche, nell’oggi delle tue lacrime… nell’oggi delle tue speranze… c’è sempre lui.
l’Emmanuele, il dio con noi nell’oggi del tuo peregrinare.
verso la pienezza della vita.

 

Un appello: “tendi la tua mano al povero” (Sir 7,32), i soldi non comprano la felicità, ma possono regalarla!

Per farvi partecipi della serenità che mi accompagna in questo tempo di pandemia, vi confidavo di assaporare giorno per giorno la brezza viva della Provvidenza che discreta soffia soave, rafforzando al realizzazione del bene. La provvidenza ci ha permesso, prima del covid, di offrire ogni giorno 12 mila tra pasti e merende ai nostri bambini, ragazzi, giovani, adulti ed anziani che non hanno la possibilità di una vita dignitosa e cosi consolare e sostenere la loro difficoltà, fonte di esclusione e umiliazione. Ebbene se la pandemia ha chiuso la maggior parte dei nostri progetti, tutti i nostri allievi e le loro famiglie, sono stati accompagni e sostenuti con alimentazione, prodotto di igiene e pulizia, oltre al supporto di materiale sanitario e pedagogico ed altri aiuti.
Perché la provvidenza quando arriva tocca i cuori di tutti: cuori che si aprono alla gratitudine che si fa preghiera e e benedizione per i Benefattori. Sono state distribuite 31.145 ceste base che contengono alimenti non deperibili per un mese per una famiglia di 4 persone. 17.918 kit di prodotti di igiene personale e di pulizia. Davanti a questa gara di solidarietà, lodo il buon Dio perché ha nascosto ed impastato nelle nostre vite il lievito della fraternità!

Un cordiale saluto e l’auguro gioioso di Santo natale e Felice anno nuovo!

Padre Giacomo Begni, Sao Paulo.

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